sabato 26 marzo 2011

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mercoledì 23 marzo 2011

Terremoto in Giappone ultime notizie: no acqua ai neonati, è contaminata dalla radioattività

Sale l’allarme nucleare in Giappone: la centrale di Fukushima, danneggiata dal terremoto, continua ad emettere livelli di radioattività pericolosi per la salute umana. Sembra che l’acqua dei rubinetti di Tokyo contenga adesso un livello di iodio radioattivo tale da superare i limiti ammessi per i bambini. Proprio per questo motivo le autorità nipponiche hanno detto di evitare di usarla sui neonati. Quindi niente acqua per i bambini, nè bevuta direttamente nè utilizzata per preparare il latte. Purtroppo il problema dell’acqua radioattiva si somma a quello dei cibi contaminati.

Pare infatti che in undici vegetali prodotti vicino alla centrale nucleare di Fukushima siano stati riscontrati valori particolarmente alti di radioattività. Per questo motivo Naoto Kan, premier del Giappone, ha sconsigliato a tutti di utilizzare verdure provenienti da quelle zone. Inoltre ha anche sospeso la vendita di prezzemolo e latte provenienti dalla prefettura di Ibaraki, limitrofa a quella di Fukushima.

Gli Stati Uniti sono estremamente preoccupati dall’allarme nucleare in Giappone, tanto da bloccare l’importazione di alcuni alimenti provenienti dalle zone a rischio. Questo riguarda soprattutto spinaci e latte provenienti dalle quattro prefetture vicino alla centrale nucleare di Fukushima.

Attualmente a Fukushima, l’unico reattore che desta preoccupazione è il numero 3, in quanto contiene il materiale nucleare più pericoloso, mentre l’1 è gravemente danneggiato. I collegamenti a una fonte elettrica esterna sembrano funzionare, ma i sistemi interni dei reattori devono ancora essere messi in funzione.

lunedì 21 marzo 2011

Poker gratis

domenica 20 marzo 2011

Quei chili di troppo che ci rassicurano!

La perdita di peso può anche essere percepita come minaccia alla propria salute, ossia, come qualcosa di spiacevole, che crea ansia anche nelle persone obese o in soprappeso.
Questo,  per noi occidentali, che viviamo in paesi ricchi di cibo, è un sentimento che può sorprendere o sembrare fuori luogo, ma è perfettamente normale e bisogna farci i conti.
Sicuramente  il cibo abbonda,  ma la nostra società impone corpi da "affamati", donne bellissime che sembrano non mangiare mai.
Basta citare i racconti degli immigrati dal terzo mondo, che arrivati in altri paesi, venivano colti da una fissazione incontrollabile per il cibo, come unica compensazione e rassicurazione sul fatto di aver lasciato alle spalle tutto il loro mondo.
Sembra strano, ma la paura della morte per fame è scritta nel nostro DNA e non ci abbandona, al punto tale che esistono persone che conservano la stabilità e l'equilibrio mentale, mantenendo qualche chilo in più.
Per queste persone che non hanno superato e non sono consapevoli di tale paura non è la dieta ipocalorica la soluzione corretta. Anzi risulterebbe ancora più dannosa, aumentando questa paura inconscia e facendo ingrassare ulteriormente il soggetto in questione.
Spesso si è raffrontato il soprappeso con le condizioni economiche o con le classi sociali, attribuzione discutibile, ma che rimanda la paura del peso e della fame a sicurezza economica e a stabilità sociale.
Lo satus mentis ed il comportamento a tavola delle nostre nonne, ne sono la conferma: abbondanza di cibo e chili di troppo sono sintomo di ricchezza e benessere.
Pensiamo solo per un attimo all'inizio della guerra del golfo: in Italia furono svuotati, presi d' assalto i supermercati, eppure razionalmente, in Italia, non si rischiava di morire di fame.
Dunque dobbiamo anche fare i conti con il fatto che l'energia di riserva, il grasso di deposito, ci rassicura contro il più pericoloso nemico dell'uomo :  LA FAME.
La morte per fame è ancora oggi, nonostante il progresso, un fantasma sempre presente...
Per contro, incombe paradossalmente, la morte per eccesso di cibo…..
La soluzione per poter combattere tale smarrimento, e tutte le insicurezze connesse al proprio rapporto con il cibo è dunque, razionalizzare e combattere queste paure!
Riconoscerle, conoscersi,  ascoltarle, ascoltarsi è il primo passo per poter scendere di peso.
Prodotto consigliato:

venerdì 18 marzo 2011

Guadagnare con un sito o un blog è possibile

Guadagnare con un sito o un blog è possibile, a patto che si scelga un buon programma di affiliazione. Cos'è un programma di affiliazione? Probabilmente abbiamo già affrontato questo quesito in altra sede, ma ripetere non è mai male: un programma di affiliazione è in parole povere la possibilità di promuovere servizi o vendere merci ( sia fisiche che digitali ) di terzi in cambio di una percentuale sulle vendite. Tecnicamente una volta aderito ad uno di questi programmi si riceverà un link col nostro referral id ( quel dato univoco che riconduce a noi ogni azione fatta dall'internauta che arriverà su di un dato sito tramite il nostro link di promozione ) e sarà appunto questo link che dovremo promuovere. Vendendo merci o servizi di terzi eviteremo di dover avere un magazzino od occuparci ad esempio delle spedizioni. Non solo: eviteremo anche di dover avere obbligatoriamente un nostro sito di ecommerce. DI programmi di affiliazione ne esistono tantissimi, ma senz'altro i piu' efficaci sono quelli che si occupano della vendita di infoprodotti, ovvero ebook che trattino un determinato argomento. E' risaputo che la vendita online di infoprodotti è il settore piu' florido e piu' semplice: dal lato venditore non c'è neanche la necessità di dover spedire fisicamente la merce ( un ebook e' consegnato elettronicamente tamite invio per email o download dal sito dell'esercente stesso ), dal lato affiliato si vende un prodotto con consegna immediata tramite download e quindi piu' facile da vendere online, dal lato acquirente c'è il grande vantaggio di fare un acquisto con consegna pressoche' immediata.
Quali sono i migliori programmi di affiliazione?

Zanox

venerdì 4 marzo 2011

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